Recensione di Rossella Scaffidi su “Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo”

Le pulsioni dell’esistenza, il mistero della vita, la forza dell’amore e della passione, il gioco delle parti, le alterne vicende umane, le cadute, le risalite, i dubbi, la continua ed infinita ricerca della felicità: questi i topoi cari alla letteratura di tutti i tempi.

Tutti questi temi affiorano alla mente leggendo il libro “Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo”, romanzo di Bruno Lorenzo Castrovinci nel quale l’autore, attraverso il racconto di storie di donne e uomini, le cui vite si intrecciano, descrive la parabola dell’esistenza umana.

L’amore ed il desiderio di appagamento, che animano le loro vite, vengono rappresentati in tutte le loro sfumature: amore filiale, amore sacro, amore profano, sfaccettature che, però, ne celebrano la maestosità del sentimento, capace di ricucire gli strappi e salvare coloro che in esso pongono speranza.

Un inno all’amore, dunque, che è anche un inno alla vita in cui dominano Eros e Thanatos, forze titaniche che lottano tra di loro e segnano l’esistenza dei protagonisti: talvolta vince l’Eros ma Thanatos è la chiusura del cerchio. 

La morte, fine della vita, diventa, talvolta, il fine di un’esistenza divenuta insopportabile. Lo spazio per la fede può aprire un varco ma il mistero e la complessità del vivere rendono tutte le scorciatoie possibili spesso inadeguate.

Nel corso della narrazione si snodano, dunque, le vicende dei personaggi, diversi tra loro, ma accomunati da una grande tensione emotiva.

Donne e uomini, protagonisti del romanzo, si raccontano, svelano le loro paure, i loro drammi dando spazio a quadri narrativi in cui grandi temi vengono affrontati: violenza coniugale, violenza sessuale, matrimoni riparatori, amore platonico. Ogni personaggio vive un’esistenza complessa che non sempre riesce a rivelare agli altri e alcuni di essi soccombono.

Il marito di Anna, violento ed esasperato, segna con la sua morte un momento di rinascita per la moglie la quale, finalmente libera, anche se combattuta da sensi di colpa, riacquisisce la propria fisicità tanto degradata da un matrimonio che era diventato per lei una prigione. Angelo, personaggio a cui l’autore affida la funzione di protagonista, con il quale si apre e chiude il romanzo, muore dopo aver vissuto un’esistenza alla ricerca dell’amore, un amore che aveva, quello della moglie, ma di cui acquisisce consapevolezza nel momento del trapasso, quando la morte stessa lo induce alla riflessione.

La conversazione con la morte diventa una pagina di grande tensione emotiva che colpisce il lettore: “una lacrima rigava il suo volto nel ricordo di chi aveva lasciato e non sapeva se l’avrebbe rincontrato un giorno, di nuovo”.

Con queste parole, poi, l’autore descrive il distacco dalla vita: “un bacio, dolce amore mio, ti lascio alla vita, mentre io non ci sarò più per abbracciarti e stringerti nei tuoi momenti più bui”, parole che Angelo rivolge alla moglie ma che la moglie non saprà mai che lui ha pronunciato, essendo egli fuggito da lei su un’auto, stregato da un amore che pensava fosse quello vero, un amore provato per un’altra donna, ma mai espresso, e che gli aveva tolto la pace e lo aveva condotto alla morte.

Dalla morte alla vita: gli altri protagonisti trovano una chiave di volta nelle loro esistenze, faranno i conti con i loro drammi e troveranno una nuova dimensione dell’esistere, condividendo le proprie debolezze con chi la vita ha posto lungo il loro cammino.

Tutte queste storie vengono incorniciate in un paesaggio mitico e magico che è quello di un piccolo paese della Sicilia in cui lo scandire del tempo viene segnato dalle stagioni che passano e regalano profumi, sensazioni, emozioni.

Nel romanzo c’è la Sicilia, c’è la lotta per la vita espressa attraverso la metafora che dà il titolo al romanzo “Salire sempre più in alto fino a toccare il cielo”, c’è la natura umana svelata nella sua fragilità da una penna che racconta senza mai perdere la misura delle cose.

Un libro i cui piani ora si intrecciano, ora si distendono e in cui le storie dei personaggi procedono in parallelo regalando una continua variazione di quadri narrativi che forniscono al romanzo una struttura dinamica, in un divenire continuo di emozioni.

Recensione di Rossella Scaffidi (Docente di lettere dell’ITT E. Majorana di Milazzo)

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